SANTA MARIA CAPUA VETERE (CE) – Probabilmente si aspettava un rientro diverso, Gianpaolo Barbato. Il mister, costretto ai box per un paio di settimane, periodo durante il quale è stato sostituito da Piero Bellofiore, ha ripreso possesso della panchina del CUS Caserta in occasione della sfida casalinga contro Città di Acerra.
Un match che ha visto i Vanvitelliani crollare rovinosamente, così come racconta il punteggio finale, un 3-7 che non lascia spazio a chissà quali giri di parole. Tuttavia Barbato a fine partita ha voluto esprimere tutta l’amarezza per il momento negativo – eccezion fatta per il successo di Casaluce – che sta attraversando il CUS da tre mesi a questa parte. Ecco le sue parole:
“Anche oggi (sabato, ndr.) abbiamo regalato tutto. Abbiamo buttato quanto di buono avevamo fatto a inizio stagione. C’è dispiacere perché non sai come prendere questi ragazzi. Onestamente diventa difficile commentare questa situazione. Ma parlo in generale, non della singola partita. Non vedo più attaccamento, e così abbiamo poco futuro. La partita alla fine è lo specchio di quello che fai o, meglio, che non fai in settimana. È difficile convivere con le solite assenze e con gli scarsi allenamenti. Chiaro che se poi incontri una squadra organizzata paghi dazio.
![L'amarezza di Barbato](https://i0.wp.com/www.cuscaserta.it/wp-content/uploads/2022/02/img_20220212_1427292784081874674020047-scaled.jpg?fit=1024%2C768)
Nel primo tempo tutto sommato ce l’eravamo cavata, chiudendolo in vantaggio. Ma poi siamo rimasti negli spogliatoi. L’amarezza più grande è quella di aver buttato almeno 8 punti, anche perché tolte 3-4 squadre più attrezzate di noi, per il resto non vedo questa differenza di valori tecnici. Valori che dobbiamo cercare di recuperare, insieme a quelli morali, perché mentalmente abbiamo mollato. Faremo l’impossibile per portare a casa la salvezza. Ma se non si cambia registro – conclude Barbato -, diventa difficile amministrare un vantaggio anche considerevole di punti”.
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A cura di Luigi Fattore
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