Le dichiarazioni di Gianpaolo Barbato, tecnico del CUS, al termine della sfida di Acerra, che ha visto i casertani ottenere la quarta vittoria di fila, su quattro partite giocate, e consolidare la prima posizione nel girone A a 12 punti. Un inizio di campionato decisamente esaltante:
“Ovviamente fa enormemente piacere – spiega il mister – essere partiti con il piede giusto: queste quattro vittorie, oltre ad alimentare l’entusiasmo, che serve sempre, iniettano tanta garra in corpo, un qualcosa che ti fa andare anche oltre quelle che sono le tue possibilità.”
ANCHE IL CALCIO D’INIZIO NON È STATO MALE
“Sì, quello di schierare Di Stasio a centrocampo è stato uno schema preciso provato anche in altre circostanze. Uscire in quel modo dal calcio d’inizio ha sortito l’effetto desiderato massimo, perché sbloccare il risultato dopo pochi secondi con il gol di Ferraro è stata di per sé una grande iniezione di fiducia di cui abbiamo beneficiato per tutta la durata del match.”
MATCH COMUNQUE DIFFICILE, CHE HA VISTO UN CUS CHIUSO IN DIFESA PER LARGHI TRATTI
“Ci siamo presentati ad Acerra più che rimaneggiati. Abbiamo recuperato in extremis Palmiero, Morelli e Di Vico, giocatori con alle spalle pochissimi allenamenti, così come lo stesso Luongo, senza contare le assenze di Manni e Volpecina. Insomma, il modo di approcciare la sfida non poteva che essere quello di stare compatti e ripartire, e lo abbiamo fatto decisamente bene. Ho chiesto espressamente ai ragazzi di soffrire e sono andati oltre il possibile. Sono stati davvero stoici.”
LANCIO LUNGO DI DI STASIO UNICO SCHEMA?
“Abbiamo cercato di uscire con passaggi laterali e quasi sempre abbiamo impostato il gioco in questo modo. Poi, però, vuoi la pressione alta, dettata dalla disperazione di dover recuperare il risultato, della squadra avversaria, vuoi per il deficit di energie che inevitabilmente ha presentato il conto nel secondo tempo, abbiamo provato a servire i nostri pivot con passaggi diretti di Di Stasio. Ma, al di là degli aspetti tecnico-tattici, ripeto, i ragazzi più di questo non potevano fare e sono solo da elogiare.”
A cura di Luigi Fattore
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