CASERTA – Tra CNU 2022, campionato federale di Serie C e campionatato CSI 2022/23 e CNU 2023, si può dire che Giusy Turino, studentessa di Medicina della “UniCampania”, ha accompagnato la nascita (e la crescita) del progetto calcio a 5 femminile – avviato dal CUS Caserta circa un anno e mezzo fa – in tutte le sue fasi, diventandone a tutti gli effetti una veterana.
Per questo le sue parole rappresentano una fotografia affidabile e senza filtri di quello che si è fatto fin qui e, perché no, di quello che potrà essere nella prossima stagione.
Con l’innalzamento dell’asticella degli obiettivi, tanto di squadra quanto personali.
Giusy, partiamo dai CNU di Camerino: cos’è cambiato rispetto all’esperienza del 2022 a Cassino?
“Beh, tanto. Si è trattato di un’esperienza totalmente diversa. L’anno scorso, a Cassino, eravamo tutte neofite, e in un certo senso il nostro approccio alla manifestazione è stato da ‘incoscienti’. Quest’anno, invece, ci siamo presentate con una maggiore consapevolezza, tanto sul piano personale tanto sul piano collettivo, di squadra. Del resto era inevitabile, dopo una stagione costellata da due campionati, quello federale di Serie C e quello CSI, e da diversi tornei di ‘avvicinamento’.
Tuttavia resta il rammarico per esserci presentate, causa infortuni e impegni di studio e di lavoro, in emergenza. Anche se devo dire che abbiamo affrontato ogni sfida mettendocela tutta e uscendo dal campo a testa alta. Tra l’altro, mi preme sottolineare che il girone era composto da rappresentative di tutto rispetto, ben sei formazioni, rispetto alle due di un anno fa. A testimonianza che il movimento calcio a 5 femminile è in crescita anche a livello universitario. Questo non può farmi che piacere, perché oltre a essere sempre motivo di orgoglio rappresentare l’università, la prospettiva dei CNU stimola al miglioramento, facendo crescere la voglia di presentarsi l’anno prossimo più competitive.“
L’aver preso parte a un intero campionato, anzi, a più campionati, ha conferito maggiore ‘serietà’, se così si può dire, all’impegno assunto con il CUS Caserta, o sbaglio?
“Senza dubbio. L’anno scorso si è trattato di una sorta di favola introduttiva, mentre da agosto 2022 siamo passate al livello successivo, alle cose più serie. E negli allenamenti, sotto la guida di mister Palma, si è iniziato sin da subito a respirare un clima diverso, proprio per la struttura delle sessioni, per l’impegno settimanale richiesto, e anche, banalmente, per le pratiche ‘burocratiche’ che precedono le sfide ufficiali, come ad esempio il riconoscimento pre-gara e il rapporto con gli arbitri.”
Questa serietà non rischia di offuscare un po’ la componente ludica, che dovrebbe essere sempre alla base dell’attività sportiva?
“Mah, forse sì, ma credo che dipenda poi dai singoli caratteri. Io personalmente amo le sfide, e in questa ‘serietà’ intravedo una vera e propria scuola di vita, dove posso imparare tanto, provare a superare i miei limiti e alzare l’asticella. Anche quella del divertimento.“
Come giudichi la stagione 2022/23, e della squadra e tua personale?
“La stagione della squadra è stata senz’altro positiva, visti gli ottimi piazzamenti sia nel campionato di Serie C che nel CSI, senza dimenticare il prestigioso raggiungimento delle Final Four di Coppa Italia. Ovviamente, come è normale che sia, l’annata è stata caratterizzata da alti e bassi, però alla fine abbiamo fatto bene, oltreché a formare un bel gruppo anche fuori dal campo. Sul piano individuale penso di essere migliorata nei movimenti, a livello tattico, in campo cerco sempre di avere uno sguardo d’insieme. Mentre sulla tecnica e sulla parte atletica devo crescere ancora tanto.“
Sei riuscita ad andare in gol tanto nel campionato federale quanto in quello CSI: quanto è stato emozionante scuotere la rete?
“È stato sicuramente emozionante in entrambi i casi, ma non vivo il gol come un’ossessione: lo reputo un obiettivo come tanti altri, anzi, per importanza al di sotto degli altri, lascia il tempo che trova. Per me la cosa che conta di più è essere funzionale alla squadra, con i giusti movimenti e le giuste scelte, e dalla prossima stagione mi aspetto una crescita in tal senso. Lavorerò in questa direzione.“
Dal momento che dell’attività sportiva, purtroppo, fanno parte anche gli infortuni, la circostanza di essere una studentessa di Medicina ti espone a richieste o consigli da parte delle compagne di squadra? Si può parlare di una sorta di tirocinio anticipato?
“Da questo punto di vista è tutta la vita che faccio tirocinio (ride, ndr.)! Beh, sicuramente le compagne mi vedono come punto di riferimento in questo senso. Mi piace sentirmi di aiuto e dare consigli. Tutto può essere utile.“
E anche l’ironia e l’autoironia, di cui tu sei una brillante esponente, può essere d’aiuto al gruppo-squadra, magari nei momenti meno positivi?
“Diciamo che l’ironia è un’arma a doppio taglio: bisogna capire sempre chi hai di fronte. Ci sono persone con cui puoi scherzare tranquillamente e altre con cui puoi farlo meno. Tuttavia credo nel potere dell’ironia, e penso, in parte, di essere utile anche in questo senso.“
Altre passioni oltre al calcio a 5?
“Le passioni sono tante, e cerco sempre di non farmi definire dall’una o dall’altra, perché odio questo genere di etichette. Amo lo sport in generale, le arti marziali, il padel, il tennis, in passato ho praticato anche danza classica. E poi amo tanto la natura, e nell’ultimo periodo sto coltivando la passione per il trekking. Ecco, adoro fare passeggiate lungo sentieri naturalistici e godermi panorami mozzafiato.“
Ultima curiosità: perché il numero 16?
“A ridosso della partenza per i CNU di Cassino dovevamo scegliere in tempi rapidi un numero, e, in nome della velocità, da grande appassionata di motori, ho scelto il numero di Charles Leclerc”.
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A cura di Luigi Fattore
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